La percezione delle cose - Lucy
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il tema

La percezione delle cose

il tema

È tornare sulle serie tv che abbiamo amato in adolescenza per vedere se sono come le ricordiamo. 

È il capolavoro di Italo Svevo che, riletto oggi, ci sembra più ricco di come ce ne hanno parlato a scuola.

È il legame che può esserci tra malattia mentale e terrorismo.

Sono i pulcini che sin dalla schiusa sono coscienti di ciò che hanno attorno.

Sono i podcast e i guru motivazionali che, forse, ci buttano un po’ giù.

Sono le allucinazioni e le paralisi che possono verificarsi quando dormiamo. 

È una nuova prospettiva sulla crisi ambientale e sulle relazioni che intercorrono tra gli essere viventi. 

È lo sguardo della più importante scrittrice postcoloniale. 

La nostra percezione delle cose è sempre più il metro attraverso cui siamo soliti leggere i fenomeni; la nostra coscienza è il solo luogo in cui stare, a cui tornare. Eppure, l’avvio delle intelligenze artificiali, i nuovi studi sugli animali, l’ingresso di nuove soggettività nel dibattito, stanno dimostrando come ogni sguardo o ricordo sia parziale, limitato, alterabile. Resta da fare ciò che immaginava William Blake: “Se si pulissero le porte della percezione,  ogni cosa apparirebbe all’uomo come essa veramente è, infinita”.

La percezione delle cose è il decimo numero di Lucy, che esplora le nostre prese di coscienza sull’esterno per comprendere se possiamo fidarci di noi stessi o se invece è ancora il tempo di affinare lo sguardo.