Ogni giorno ci scorrono sotto gli occhi, in mezzo a cuccioli e tramonti, le atroci sofferenze dei palestinesi. Ma cosa producono in noi queste immagini, e cosa ci succede quando ci abituiamo all’orrore? Una riflessione intima su un tema delicato che chiama in causa Susan Sontag e il nostro timore di sentire più nulla.

Pubblicato per la prima volta nel 1995 e riedito per Marietti 1820, ne “Il libro di Teresa” di Carola Susani i componenti di una famiglia si alternano per raccontare le proprie vite e quelle dei familiari riuscendo in sole 120 pagine a descrivere il ventennio e il boom economico con uno stile denso e asciutto, che proprio in virtù di queste doti, punge il lettore dove fa più male.

Eleanor Coppola, moglie di Francis e madre di Sofia, è regista di uno dei film sul cinema (e sulla fragilità e le paure dell’uomo) più intensi mai realizzati, “Hearts of Darkness: A Filmmaker's Apocalypse”, che racconta la realizzazione di “Apocalypse Now”. Un ricordo dei due film e di Eleanor Coppola, scomparsa ad aprile di quest’anno.

“La palestra di boxe è un luogo in cui agli uomini è consentito essere gentili gli uni con gli altri”. A scriverlo è la scrittrice americana Katherine Dunn, grande amante e cronista di questo sport violento, antico e affascinante. A partire dal suo libro Il circo del ring e dal documentario “Boxing Gym” di Frederick Wiseman, il ritratto di un luogo che, per alcuni, è il più sicuro e accogliente del mondo.

A volte leggiamo dei romanzi alieni, che ci disorientano e per questo ci affascinano. “Le ballate di Narayama”, dello scrittore giapponese Fukazawa Shichirō, è uno di questi: una favola ingenua, atroce e ironica, che, dopo tanti anni, torna in libreria il 18 giugno con Adelphi. Una storia magica e straniante, fulminante.