Vivaci, mattinieri e dal canto melodioso, i cardellini si muovono in piccoli stormi, comunicando di continuo tra loro. I cardellini è un podcast quotidiano a cura dei membri della redazione di Lucy, che ogni settimana si avvicenderanno per raccontare quello che accade nel mondo della cultura, non solo in Italia. Ogni mattina, dal lunedì al venerdì, una nuova puntata.
“Bridgerton” e la sospensione dell’incredulità, con Giada Arena
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È in corso la terza stagione di “Bridgerton”, romantica serie Netflix ambientata nell’Ottocento inglese. Nonostante gli intrecci surreali, è tra le più viste di sempre: per capirne i motivi, analizziamo il concetto di sospensione dell’incredulità.
Il fardello del trauma in “Triste tigre”, con Giada Arena
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Per chi scrive, raccontare i propri traumi è inevitabile? Questo è il dilemma al centro di “Triste tigre” di Neige Sinno, crudo memoir appena premiato con lo Strega Europeo.
I 10 album migliori di sempre, secondo Apple, con Matteo De Giuli
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Nirvana, Frank Ocean, Beyonce, Beatles e qualche sorpresa. Quali sono i migliori dieci album della storia della musica? E che senso ha fare queste classifiche?
Essere John McEnroe, con Matteo De Giuli
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Tra una settimana inizia il Roland Garros: è l’ora di recuperare “L’impero della perfezione”, film del 2018 di Julien Faraut, che racconta la follia e la genialità di John McEnroe, e la finale che perse, nel 1984, nonostante un anno per il resto perfetto.
La guerra, la legge e un ricordo di Antonio Cassese, con Matteo De Giuli
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Nei giorni in cui il procuratore capo della Corte penale internazionale (ICC) ha chiesto di emettere un mandato di arresto per il primo ministro israeliano Netanyahu e per alcuni leader di Hamas, ricordiamo i fondamentali lavori sul diritto internazionale di Antonio Cassese, giurista e giudice italiano, rileggendo alcuni articoli di Adriano Sofri.
“L’esegesi” di Philip K. Dick, con Nicola Lagioia
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“L’esegesi” è l’ultimo lavoro di Philip K. Dick. È un libro impossibile, nato da un’esperienza tra la psicosi e l’epifania, a cui lo scrittore si dedicherà febbrilmente nell’ultima parte della sua vita. Tra analgesici, un ciondolo a forma di pesce, ossessioni e paranoie, Nicola Lagioia ripercorre la storia di un’opera che mette a nudo i limiti del linguaggio e a dura prova le categorie con le quali percepiamo la realtà.