20 Febbraio 2025
La tradizione cattolica italiana è fatta di esperienze diverse e originali, che hanno contribuito al progredire morale e politico del Paese. Padre Turoldo e padre De Piaz (ma anche padre Balducci e altri) ne sono un meritevole esempio.
Anche i non credenti, in Italia, hanno dovuto tener conto di un paese, di una cultura, di fortissime tradizioni cattoliche, e quasi tutti hanno conosciuto e frequentato dei preti. Non solo in anni di formazione, anche nel vivo delle battaglie politiche e morali del Novecento. Sì, ho avuto degli amici preti e non me ne me ne dispiace affatto, e ho conosciuto – benché superficialmente – una grande suora, sorella Maria di Campello, che fu corrispondente di Gandhi, di Schweitzer, di Capitini, e maestra di una mia grande maestra, Angela Zucconi (su cui prima o poi ritornerò).
Molti anni fa Michele Ranchetti, fiorentino, un amico credente che fu ottimo poeta (pubblicato da Garzanti) e studioso di prim’ordine (curatore tra l’altro per Bollati Boringhieri di molte opere di Freud e autore per Einaudi di un saggio sulla storia del modernismo cattolico purtroppo non ristampato), ma anche amico di don Milani sin dall’infanzia, tracciò i ritratti di quelli che chiamava Gli ultimi preti. Figure del cattolicesimo contemporaneo per le edizioni di Cultura della pace. Non potevano non trovar posto tra di loro alcuni grandi “serviti” (dell’ordine dei Servi di Maria), come due che ho ben conosciuto e che si mossero insieme in molte esperienze e in molte battaglie: padre David Maria Turoldo, veneto, anche poeta (Io non ho mani, Gli occhi mei lo vedranno e altre raccolte nello Specchio mondadoriano), anche amico e corrispondente di papa Giovanni XXIII e tante altre cose, e padre Camillo De Piaz, di cui mi pregio di essere stato a lungo amico.
“Anche i non credenti, in Italia, hanno dovuto tener conto di un paese, di una cultura, di fortissime tradizioni cattoliche, e quasi tutti hanno conosciuto e frequentato dei preti”.
Insieme, padre David e padre Camillo avevano fatto la Resistenza e insieme fecero della Corsia dei Servi milanese (centro culturale e libreria) il luogo d’incontro di più generazioni di giovani e meno giovani, non soltanto cattolici. La Corsia aveva sede nei pressi di San Babila e a due passi dalla Casa della cultura, e in certi anni il dibattito vi fu molto più aperto e vivace che non in quella). E c’era anche padre Vannucci grande studioso fiorentino delle religioni orientali, e sempre “a sinistra” c’era l’attivissimo padre Balducci (anch’esso fiorentino).
Di padre David, friulano, che trovavo spesso un po’ retorico, non posso dimenticare un articolo che mi commosse, Polenta mia, un elogio del cibo che aveva nutrito la sua infanzia e adolescenza, e di aver realizzato con Vito Pandolfi, tra anni Cinquanta e Sessanta, un film molto bello sui contadini della sua regione, Gli ultimi. Fu, nel corso della vita, in corrispondenza con Zanzotto, Pasolini e altri poeti. Di padre Camillo, valtellinese (molti pensavano che il suo fosse un cognome nobiliare, ma indicava semplicemente che la sua famiglia veniva dalla cittadina di Piazza), fui più intimo e lessi con vivissimo interesse un libro-intervista firmato con lui da un altro amico, Beppe Gozzini (che fu il primo obiettore di coscienza cattolico, più tardi vicino ai “Quaderni rossi”). Era Sulla frontiera. La Resistenza, il Concilio e altro, e venne edito da Scheiwiller nel 2006. Vicino al cardinal Martini, amico dei “Piacentini” e della Cederna e di Silvia Giacomoni, padre Camillo fu un finissimo conoscitore del pensiero religioso europeo più radicale, e in particolare di quello francese tra le due guerre. Non sempre i rapporti col Vaticano di padre Camillo e padre David furono pacifici, e solo con gli ultimi papi la Chiesa ha saputo onorarli come meritavano. E come continuano a meritare da parte della cultura italiana dagli anni Cinquanta del Novecento al primo decennio del Duemila. Soprattutto da quella che si dice “di sinistra”.
Goffredo Fofi
Goffredo Fofi è saggista, critico cinematografico e letterario. Il suo ultimo libro è Cari agli dèi (Edizioni E/O, 2022).
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