
Illustrazione di Daniela Tieni
Daniela Tieni
Daniela Tieni lavora come illustratrice per case editrici, agenzie, clienti italiani ed esteri. Da qualche anno dedica una parte del suo tempo a Iriblum, coniugando il lavoro sulle immagini con la realizzazione di gioielli artigianali.
Maggio 2025
Di moda
Scopri
il tema
Articolo
Ha ancora senso parlare di “direttori creativi” nella moda?
Maria Luisa Frisa
Articolo
La rocambolesca storia della felpa con cappuccio
Alba Solaro
Articolo
L’epoca dello “chic triste” ovvero come la morte è diventata di moda
Luca Scarlini
Articolo
La grande crisi della moda di lusso
Antonio Mancinelli
Articolo
Di moda
La redazione di Lucy
27
il tema
Di moda
il tema
È la crisi che ha colpito la moda di lusso;
è il culto triste e mortifero che caratterizza la nostra età della moda;
Sono le pagine, piene di stile, che Irene Brin ha dedicato al racconto dell’alta moda;
è il galateo che ancora oggi rappresenta un riferimento fondamentale nei comportamenti e nell’abbigliamento quotidiano;
è la moda di seconda mano, un simbolo di sostenibilità ma anche di riscoperta e reinterpretazione del passato;
è la storia dei toni e dei colori, che continuano a giocare un ruolo cruciale nella moda, definendo tendenze e esprimendo identità personali;
Sono i giovasti stilisti che stanno scrivendo, facendosi spazio, una nuova fase della moda;
Sono i direttori creativi che, nel mondo della moda, dominano i loro rispettivi regni plasmando tendenze e visioni;
è Miuccia Prada, una delle stiliste e imprenditrici più influenti della storia recente;
sono le gang di Manchester d’età vittoriana che hanno ispirato il riconoscibilissimo stile degli Scuttlers.
La moda è parola che penetra in italiano dal francese. Prima ancora viene dal latino “modus” (foggia, modo, maniera).
È un aspetto, su cui più di quanto si creda, la letteratura ha iniziato a riflettere sin dagli albori, e soprattutto in ragione della sua transitorietà.
Giacomo Leopardi, in una delle sue Operette Morali forse più belle, fa dialogare in forma d’emblemi la Morte e la Moda.
Entrambe, nel corso della loro conversazione, si accorgono di somigliarsi più di quanto sembri. D’altra parte in fondo all’operetta le due entità scoprono di avere la stessa madre: la caducità.
Qualcosa di non molto diverso, in fondo, diceva un secolo prima il giornalista e scrittore Leo Longanesi quando, nel discorrere di quest’argomento col consueto acume che egli possedeva nel maneggiare argomenti di costume, affermava laconico: “C’è una sola grande moda: la giovinezza.” In ragione di questa natura effimera e transitoria spesso la letteratura ha snobbato la moda. E in effetti pochi scrittori, è il caso di Bret Easton Ellis, hanno avuto il coraggio di inserire marchi nei propri libri. Marchi che forse, in futuro, parleranno a pochi Eppure, è una sfida che la vale la pena compiere. Come scrive Bontempelli la moda non è solo un capriccio ma in essa “si cela qualche cosa di fugace, ma non perciò meno vero ed esatto, dell’anima collettiva ch’essa è destinata a rappresentare nella sua continuità”. È quello che proveremo a raccontare nel prossimo numero monografico di Lucy,