E lucevan le stelle: foto dalle case famiglia per pazienti psichiatrici - Lucy
articolo

Irene Angelino

E lucevan le stelle: foto dalle case famiglia per pazienti psichiatrici

25 Aprile 2024

Come vivono le persone accolte nelle case famiglia dedicate all'accoglienza di chi soffre di un disagio mentale? Un reportage per immagini di coloro che, per qualche tempo, hanno avuto bisogno di cura e silenzio.

Quando ho ripreso lentamente in mano la mia vita dopo un lungo ricovero in psichiatria la fotografia ha sostituito le  parole. Uscivo di casa  solo per fotografare e, così facendo, ho incontrato alcune persone le cui sofferenze, d’un tratto, sentivo più profondamente dentro di me.

Star bene dopo un trattamento sanitario obbligatorio doveva rappresentare qualcosa di più grande della mia singola esperienza. 

Conoscevo molto della cooperativa che ho fotografato prima di entrarvi. Ne avevo letto nei libri, avevo conosciuto alcuni dei suoi tanti soci. Si tratta di un consorzio di cooperative che, facendo il verso alla camorra, si chiama Nuova Cooperazione Organizzata. Il primo incontro  avvenne alla Fattoria Sociale “Fuori di Zucca”, all’ex ospedale psichiatrico di Aversa Santa Maria Maddalena dove Giuliano Ciano, presidenta della cooperativa “Un fiore per la vita”, mi fece dono della loro storia e di tanti piccoli oggetti che ancora oggi porto con me in tutte le case dove mi trasferisco. Alla presentazione di un libro del ricercatore Antonio Esposito, Le scarpe dei matti, ho incrociato lo sguardo limpido del legale rappresentante della cooperazione, Simmaco Perillo, e mi sono presentata a lui un fine settimana viaggiando da Sant’Antimo (NA), il mio paese, a Sessa Aurunca (CE) nell’alto casertano, ai confini con il Lazio dove ha sede la NCO. 

Gli raccontai, forse un po’ ingenuamente, cosa pensavo delle modalità dei tso a valle della mia esperienza. Lui mi aprì un mondo: mi illustrò i budget allocati sulla salute mentale, le sperimentazioni dello psichiatra Franco Rotelli, collaboratore di Franco Basaglia, il lavoro nel sociale e la rete che loro riescono a tessere per ogni persona che accolgono. La cooperativa ha un ristorante a Casal di Principe, il paese di Don Peppe Diana, possiede poi una casa di incisione discografica, un frantoio, producono conserve e vini e hanno avviato al lavoro decine di persone passate per le case famiglia. Simmaco era un fiume in piena, citava a memoria la L.328/2000 e L.833/78, parlava di scienza, di filosofi. Io pensavo alla malattia e a cosa volevo raccontare. 

All’incontro con Simmaco seguì quello con una prima cooperativa durante la pandemia. Stavo per entrare, da testimone, in casa famiglia. Giravo con le lettere del mio maestro di fotografia Antonio Biasiucci in tasca e un tampone negativo per giustificare i miei spostamenti nel caso in cui le forze dell’ordine m’avessero fermata. 

In casa famiglia ho trascorso un anno: tutti i sabati e a volte le domeniche. Divise per alta, media e bassa funzionalità ospitano uomini più o meno capaci di badare a se stessi. Alcuni soli, altri con una famiglia fuori. Qualcuno giovane, qualcun altro della giovinezza non ne ricorda il passo. Siamo rimasti, io e gli ospiti, in ascolto del tempo che non passava, dei silenzi, delle mancanze, del vuoto. Ho visto questi uomini indossare le scarpe senza però avere il coraggio di uscire. Magari non avevano nulla da fare, fuori, o, peggio ancora, non c’era nessuno ad aspettarli. Un giorno, quando uscii con un ospite per andare a prendere un caffè al bar del paese, mi accorsi di quanto fosse disabituato a uscire di casa. Sul mio diario appuntai queste memorie: R. aveva i pantaloni troppo larghi. Scendevano sotto la vita nonostante la cintura. Voleva stringerla e invece tirava continuamente su. Ho pensato che quei pantaloni fossero la conseguenza del non uscire più di casa, del non camminare più per strada.

F. mi ha detto di essersi dato una coltellata dopo avermi parlato. A. mi ha chiesto come mi chiamavo tramutandosi in un bambino: mi ha chiesto solo questo e ha chinato la testa. L’ansia non lo faceva respirare. R. non si ricorda più la storia della sua famiglia. Io sto qui. Non ho più nessuna paura. Riesco a stare vicina alla malattia. Vorrei ci riuscissero le famiglie.

Il momento dei pasti invece era una festa. La gioia era in tavola in ognuna delle tre case famiglia che ho visitato. Si mangia velocemente perché attraverso il cibo ci si riappropria della vita. Il cibo ha una forma, ha un profumo, è caldo. Non so se ne assaporino il gusto, data la velocità.

Mi piace quel silenzio. Ora capisco di più le mie fotografie. I dettagli delle case sono fondamentali per capire quello che manca: gli affetti, le presenze, gli abbracci. All’inizio volevo urlare alle famiglie “perché li avete abbandonati?”, ma poi la mia rabbia si è trasformata. Non conosco le storie altrui, conosco solo mia. Così il mio lavoro ha cessato di essere uno schiaffo, è diventato un messaggio. E lucevan le stelle è un modo per mostrare la parte dolorosa di ciascuno di noi, quella che fa più paura.

Il titolo di questo lavoro è una dedica alla musica. Se sono guarita lo devo anche a lei. Quest’aria della Tosca di Giacomo Puccini riassume tutto quello che rischiamo di perdere: i profumi del mondo, un amore, la vita. 

E lucevan le stelle: foto dalle case famiglia per pazienti psichiatrici - Ritratto di un paziente in casa famiglia ad alta funzionalità presso la cooperativa NCO in provincia di Caserta.

Ritratto di un paziente in casa famiglia ad alta funzionalità presso la cooperativa NCO in provincia di Caserta.

E lucevan le stelle: foto dalle case famiglia per pazienti psichiatrici - Particolare di una casa famiglia a media funzionalità presso la cooperativa NCO in provincia di Caserta.

Particolare di una casa famiglia a media funzionalità presso la cooperativa NCO in provincia di Caserta.

E lucevan le stelle: foto dalle case famiglia per pazienti psichiatrici - Ritratto di un paziente in casa famiglia a media funzionalità presso la cooperativa NCO in provincia di Caserta.

Ritratto di un paziente in casa famiglia a media funzionalità presso la cooperativa NCO in provincia di Caserta.

E lucevan le stelle: foto dalle case famiglia per pazienti psichiatrici - Particolare della stanza di un paziente in casa famiglia a bassa funzionalità presso la cooperativa NCO in provincia di Caserta.

Particolare della stanza di un paziente in casa famiglia a bassa funzionalità presso la cooperativa NCO in provincia di Caserta.

E lucevan le stelle: foto dalle case famiglia per pazienti psichiatrici - Particolare del comodino di un paziente in casa famiglia a bassa funzionalità presso la cooperativa NCO in provincia di Caserta.

Particolare del comodino di un paziente in casa famiglia a bassa funzionalità presso la cooperativa NCO in provincia di Caserta.

E lucevan le stelle: foto dalle case famiglia per pazienti psichiatrici - Ritratto di un paziente in casa famiglia a media funzionalità presso la cooperativa NCO in provincia di Caserta.

Ritratto di un paziente in casa famiglia a media funzionalità presso la cooperativa NCO in provincia di Caserta.

E lucevan le stelle: foto dalle case famiglia per pazienti psichiatrici - Una lettera di un paziente in casa famiglia a bassa funzionalità presso la cooperativa NCO in provincia di Caserta.

Una lettera di un paziente in casa famiglia a bassa funzionalità presso la cooperativa NCO in provincia di Caserta.

E lucevan le stelle: foto dalle case famiglia per pazienti psichiatrici - Particolare della sala comune di una casa famiglia ad alta funzionalità presso la cooperativa NCO in provincia di Caserta.

Particolare della sala comune di una casa famiglia ad alta funzionalità presso la cooperativa NCO in provincia di Caserta.

E lucevan le stelle: foto dalle case famiglia per pazienti psichiatrici - Particolare della stanza di un paziente in casa famiglia a bassa funzionalità presso la cooperativa NCO in provincia di Caserta.

Particolare della stanza di un paziente in casa famiglia a bassa funzionalità presso la cooperativa NCO in provincia di Caserta.

E lucevan le stelle: foto dalle case famiglia per pazienti psichiatrici - Ritratto di un paziente in casa famiglia a media funzionalità presso la cooperativa NCO in provincia di Caserta.

Ritratto di un paziente in casa famiglia a media funzionalità presso la cooperativa NCO in provincia di Caserta.

E lucevan le stelle: foto dalle case famiglia per pazienti psichiatrici - Particolare dell'interno di una casa famiglia ad alta funzionalità presso la cooperativa NCO in provincia di Caserta.

Particolare dell’interno di una casa famiglia ad alta funzionalità presso la cooperativa NCO in provincia di Caserta.

E lucevan le stelle: foto dalle case famiglia per pazienti psichiatrici - Particolare del letto di un paziente in una casa famiglia ad alta funzionalità presso la cooperativa NCO in provincia di Caserta.

Particolare del letto di un paziente in una casa famiglia ad alta funzionalità presso la cooperativa NCO in provincia di Caserta.

E lucevan le stelle: foto dalle case famiglia per pazienti psichiatrici - Veduta dalla finestra di una stanza di una casa famiglia ad alta funzionalità presso la cooperativa NCO in provincia di Caserta.

Veduta dalla finestra di una stanza di una casa famiglia ad alta funzionalità presso la cooperativa NCO in provincia di Caserta.

E lucevan le stelle: foto dalle case famiglia per pazienti psichiatrici - Ritratto di un paziente in casa famiglia a media funzionalità presso la cooperativa NCO in provincia di Caserta.

Ritratto di un paziente in casa famiglia a media funzionalità presso la cooperativa NCO in provincia di Caserta.

Irene Angelino

Irene Angelino è musicista e fotografa. E lucevan le stelle è un suo progetto fotografico sviluppato nel 2021.

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