Vivaci, mattinieri e dal canto melodioso, i cardellini si muovono in piccoli stormi, comunicando di continuo tra loro. I cardellini è un podcast quotidiano a cura dei membri della redazione di Lucy, che ogni settimana si avvicenderanno per raccontare quello che accade nel mondo della cultura, non solo in Italia. Ogni mattina, dal lunedì al venerdì, una nuova puntata.
George Perec, archivista di se stesso, con Matteo De Giuli
Georges Perec è stato uno scrittore caratterizzato da una fantasia sfrenata, dalle tante peripezie linguistiche, da una attenzione maniacale per i dettagli del mondo reale – gli oggetti, le cose, gli elenchi, i cataloghi. Ma nei suoi libri c’è anche molto scavo psicanalitico. I saggi di “Pensare/Classificare”, appena ripubblicato da Quodlibet, raccontano, in maniera sorprendentemente intima, il modo in cui Perec ha trovato la sua voce.
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La letteratura deve essere edificante? Con Nicola Lagioia
Per Claudio Magris, non si fa letteratura con i buoni sentimenti. A partire da un’intervista che lo scrittore ha rilasciato a «Pangea», Nicola Lagioia riflette sul rapporto tra letteratura e male e sul coraggio che serve per immergersi fino in fondo nella demonicità della vita.
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Jon Fosse: sedersi in cerchio in preghiera, con Nicola Lagioia
Jon Fosse, Premio Nobel per la Letteratura 2023, è una persona schiva, refrattaria alle interviste. Ne ha concessa però una, molto generosa, a Paolo Giordano, uscita per la «La Lettura», dove racconta del suo passato da alcolista, del suo fastidio per le marche, di Dio, della pesca e della sua idea di letteratura. A partire dalle sue parole, Nicola Lagioia ci racconta lo scrittore e l’uomo.
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Maledetti vizi, con Irene Graziosi
Qualche volta sogno di diventare astemia, di liberarmi di tutto ciò che mi fa male, di diventare una persona perfettamente equilibrata. Ma cosa dicono di me i miei vizi, e che forma deve avere l’equilibrio?
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Istruzioni per smettere di piangere, con Irene Graziosi
Il pianto nei neonati è un segnale sociale che attira l’attenzione degli adulti ed evidenzia lo stato d’allarme di un umano troppo cucciolo per risolvere il problema da solo. Ma perché anche da grandi continuiamo a piangere? E cosa comunicano le nostre lacrime a chi ci sta attorno? Ma soprattutto: come si smette?
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L’ascia e la lingua: Amelia Rosselli, con Emiliano Ceresi
Anche le vite degli artisti, ormai, sono raccontate come parabole esemplari: percorsi lineari in direzione di un’opera o, almeno, di una realizzazione. “Con l’ascia dietro le spalle”, recentemente edito da Electa, Andrea Cortellessa ha il merito di ripercorrere la storia di Rosselli in una maniera diversa. Il critico lo fa senza indugiare sulla malattia e i pettegolezzi biografici di Rosselli ma scrivendo, invece, dello sforzo di un’artista nel forgiarsi una lingua unica in grado di toccare argomenti enigmatici da cui, nonostante il tempo trascorso, siamo ancora chiamati in causa.
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