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Sembra ormai che le nostre metropoli siano cresciute senza di noi, che ci abbiano lasciato a uno stadio evolutivo precedente, incapaci di carpirne i segreti e di elaborare strategie di sopravvivenza.
La nostra tessitura emotiva pare fatta di materia oscura e la vita appare – soprattutto alla nostra generazione – spaventosa, nonostante i tentativi a volte goffi di mascherare le nostre vulnerabilità. Ci capita dunque di sentirci diversi, unici, forse proprio per dignificare questo gomitolo di sentimenti all’apparenza inestricabili, come se venissimo da un altro pianeta e fossimo però destinati a vagare qui, trottolando all’impazzata.
Questo corto di Jacqueline Lentzou sembra venir fuori da una simile fantasia. Agitata da un attacco di panico, la protagonista lancia un bengala nel cielo: gli alieni si mettono in contatto con lei e le propongono la fine di tutta questa sofferenza. Una fine quasi per elezione: quella che ci ritroviamo ogni giorno a sognare.