Un uomo vive tra le montagne del Caucaso in completa solitudine. Anche lì, lo insegue il senso di colpa per la morte del fratello
16 Agosto 2024
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La montagna, con i suoi spazi sterminati, le cime innevate e le nubi che le cingono in un abbraccio di inquieta bellezza, piace molto alla macchina da presa. Sullo schermo, poi, è spesso teatro d’avventura e di conquista, dove si nascondono trappole e pericoli, drammi e misteri e dove l’uomo è destinato a superare i propri limiti o a soccombere.
Nel 1916, i registi Luigi Maggi e Luigi Romano Borgnetto realizzano Maciste alpino, restaurato di recente dalla Biennale di Venezia in collaborazione con il Museo Nazionale del Cinema di Torino. Il film è straordinario per la qualità delle riprese naturalistiche, per la bellezza che la montagna sembra irradiare in ogni scena.
Di fronte agli scenari di montagna, l’effetto cartolina è un rischio concreto.
In Unkle’s Vakho’s Dream, cortometraggio del 2022 della regista polacca Joanna Rój, la montagna è angosciante: lo schermo si chiude in 4:3, si fa piccolo, claustrofobico, come a raccontare il dolore del protagonista, che ha scelto di abitare, in esilio volontario, le montagne del Caucaso georgiano.
La ragione di questa sorta di prigionia risale a 48 anni prima, quando il fratello muore annegato sotto ai suoi occhi. Ormai vecchio, Vakho cerca l’espiazione nella solitudine, nel rapporto con le bestie e con la natura. Ma il sollievo è difficile da raggiungere, forse impossibile: il senso di colpa lo insegue quando è più vulnerabile, nei sogni, dove, anni prima, aveva ricevuto una premonizione sulla morte del fratello.
Regista e protagonista si avvicinano, piano piano, nel corso del film, rendendo più sottile la divisione tra chi sta dietro e davanti la macchina da presa.
“Nello svelare questa intensa storia, Joanna Rój instaura un legame con il protagonista, ponendo – senza mai distogliere l’attenzione dalla narrazione principale – un importante punto, ovvero l’impossibilità del regista di non assorbire le storie delle vite umane che va filmando. Questa percezione raggiunge il suo apice nel momento dell’irruzione di Joanna davanti alla camera, in cui si dirige verso Vakhos per abbracciarlo, in un grande e inaspettato gesto di conforto”. Lo scrive Vanessa Mangiavacca, collaboratrice e selezionatrice di Concorto Festival – meritoria manifestazione dedicata ai cortometraggi, diretta da Simone Bardoni e giunta alla sua 23esima edizione – dove il film è stato presentato due anni fa.
Un film già maturo nella forma e nel racconto, in cui l’impatto visivo non va mai a discapito dell’efficacia e del senso ultimo che dovrebbe guidare le scelte di regia.
Si ringrazia Concorto Festival, che si terrà dal 17 al 24 agosto a Pontenure (PC).
Joanna Rój
Joanna Rój è una regista, sceneggiatrice d DOP polacca. Il suo ultimo film è Uncle Vakho’s Dream (2022).
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