Dei vecchi esiste solo la faccia - Lucy
articolo

Milena Agus

Dei vecchi esiste solo la faccia

Invecchiando, il corpo non ha più forza, nemmeno per sedurre. Ma certi volti rimangono attraenti, anzi: ci sono casi in cui, con l’età, si arricchiscono di un fascino nuovo e imperscrutabile.

Del corpo dei vecchi esiste soltanto la faccia. Ma una faccia può fare tante cose, perfino scatenare l’attrazione fisica, il vento di passione che tutto travolge.  

Se ci pensiamo bene, è sempre stato così, anche da giovani abbiamo amato prima di tutto delle facce, perché è lì che avviene l’incontro fra anima e corpo. 

Ma il corpo viene dopo. Certe donne dalle forme sconvolgenti non sarebbero state considerate bellissime se il loro volto non avesse avuto quel certo non so ché. Pensiamo all’espressione persa di Marilyn Monroe, o agli occhioni buoni di Sofia Loren, anche quando si arrabbiava, o di Liz Taylor, perfino quando faceva i capricci. Di Marilyn non sappiamo come sarebbe stata da vecchia, ma di Sofia e di Liz sappiamo che la loro faccia ha retto ai colpi del tempo. 

Oppure pensiamo a vecchi attori come Clint Eastwood o Sean Connery, quale ammiratrice si è mai preoccupata del fatto che fossero alti e con le spalle larghe, muscolosi o racchietti? La loro forza è tutta nella faccia.

Non parlo di lineamenti regolari, la vecchiaia ne rovina visibilmente i contorni, la forza che rimane sta invece nella bellezza misteriosa, imperscrutabile, sfuggente, poetica, che resiste al tempo, fino alla morte. 

“Una faccia può fare tante cose, perfino scatenare l’attrazione fisica, il vento di passione che tutto travolge”.  

Per questo a volte provo compassione per i vecchi che vanno sotto i ferri sperando di recuperare un poco di gioventù. Avranno di sicuro le loro ragioni, magari si sentono giovani dentro e guardandosi allo specchio non si riconoscono. Ma una cosa è certa, il rischio di perdere il mistero e la poesia del volto è alto. 

Perché quello che una faccia rivela e resta intatto nei vecchi è l’essenza, il nocciolo, l’anima, proprio ciò che ci lega profondamente a una persona.

Nelle persone che ho frequentato da quando erano giovani e adesso sono vecchie, vedo che dalle loro facce quel nocciolo traspare sempre di più. 

La faccia racconta ciò che sfugge, l’imperscrutabile, la poesia dell’essenza. È nel volto il segreto del fascino che una persona esercita su di noi. Quel segreto è l’anima. 

Come fa un viso a rivelarci il segreto di un’anima? Pensandoci bene non si tratta affatto di una rivelazione, perché in realtà, guardandola in faccia, di una persona possiamo soltanto immaginarla, l’essenza, o anima. 

E più un volto scatena la nostra immaginazione e più subiamo il suo fascino. Per questo certi vecchi volti hanno il potere di conquistarci anche se rugosi, dalle guance cascanti e dal doppio mento, perché ci fanno desiderare, guardandoli, di arrivare al nocciolo. 

Dietro la faccia di un vecchio ci sono tutte le facce che ha avuto nella sua vita e per arrivare all’anima la strada è lunga e richiede fantasia, piglio romanzesco, la capacità di letterarizzare, come direbbe Cosima, la protagonista del mio libro.

Succede, a noi vecchi, di sfogliare un album di fotografie proprio per vedere come siamo cambiati, anzi, se davvero siamo cambiati. 

Dei vecchi esiste solo la faccia -

Pagina dopo pagina ci rivediamo bambini, quando indossavamo il pagliaccetto (noi vecchi di oggi da piccini indossavamo il pagliaccetto), o ragazzini, con la minigonna, i pantaloni a zampa di elefante e le camicie spalmate (così ci vestivamo, a quei tempi, noi vecchi di oggi) e siamo pieni di malinconia, perché vediamo quanto siamo cambiati. Ma se guardiamo meglio la nostra faccia scopriamo, con grande soddisfazione, che siamo uguali. La nostra essenza è sempre quella e balza agli occhi pur essendo invisibile.

Per il corpo è diverso. Se la faccia dei vecchi può stimolare perfino l’attrazione sessuale, il colpo di fulmine e la passione travolgente, il corpo, poverello, non ha questa forza, a meno che non sia quello di un vecchio che amiamo da tempo, ma il discorso che sto facendo è un altro.

I corpi nudi dei vecchi appena conosciuti sono brutti e quando, in virtù della faccia è scoppiata la passione e ci si trova insieme a letto, si preferisce il buio.

Alla luce del sole si può aspirare soltanto a essere dignitosi e poiché la nostra è una società di gente vestita e calzata, spesso i vecchi poveri non ce la fanno a essere dignitosi. 

Ma senza scarpe e senza vestiti, in spiaggia, in piscina, il corpo dei vecchi ricchi fa ugualmente pena, nonostante i vecchi ricchi se la cavino comunque meglio dei poveri, perché possono permettersi un’alimentazione di cibi proteici e vitaminici, più costosi, evitando i troppi carboidrati, che costano meno. 

Inoltre i ricchi possono andare in palestra, a giocare a tennis, a golf, e soprattutto permettersi delle vacanze al mare e prendere un’abbronzatura uniforme, mentre ai poveri, che prendono il sole seduti sul balcone, resta il segno della canottiera. 

Stesso discorso per le vecchiette, quelle ricche possono comprarsi delle costose creme rassodanti e farsi fare i massaggi, le povere si lasciano andare. 

“Come fa un viso a rivelarci il segreto di un’anima? Pensandoci bene non si tratta affatto di una rivelazione”.

Ma nonostante il corpo dei vecchi sia vestito, o travestito secondo le possibilità economiche, con immaginazione e piglio romanzesco è comunque possibile arrivare al nocciolo. 

Perché può succedere ciò che racconta Pirandello nel saggio L’umorismo.

Vedo una vecchia signora, coi capelli ritinti…e poi tutta goffamente imbellettata e parata di abiti giovanili. Mi metto a ridere. Avverto che quella vecchia signora è il contrario di ciò che una vecchia rispettabile signora dovrebbe essere…Il comico è l’avvertimento del contrario. Ma se ora interviene in me la riflessione e mi suggerisce che quella vecchia signora non prova forse nessun piacere a pararsi così come un pappagallo, ma che forse ne soffre e lo fa soltanto perché pietosamente s’inganna…ecco che da quel primo avvertimento del contrario mi ha fatto passare al sentimento del contrario…

Per provare il sentimento del contrario, per scoprire l’essenza di un vecchio nascosta dai vestiti dobbiamo avere senso dell’umorismo. 

Dei vecchi esiste solo la faccia -

E non è meravigliosamente umoristico questo dialogo fra il piccolo Mohammed e il signor Hamil, sull’amore dei vecchi, nel romanzo di Roman Gary La vita davanti a sé?

“Vedete com’era bella, Madame Rosa, prima degli avvenimenti. Dovreste sposarvi…”

“Se l’avessi conosciuta, forse cinquant’anni fa l’avrei sposata, piccolo Mohammed.”

“Vi sareste stufati l’uno dell’altra in cinquant’anni. Adesso non potete nemmeno vedervi più bene e per disgustarvi l’uno dell’altra non ne avrete il tempo.”

Milena Agus

Milena Agus è scrittrice. Il suo ultimo romanzo è Notte di vento che passa (Mondadori, 2024).

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