02 Gennaio 2025
Con il nuovo anno inauguriamo anche un nuovo tema del mese: ve lo presentiamo qui.
Il grande scrittore Gesualdo Bufalino sosteneva che “Nessuna ingratitudine è pari a quella di ciascuna generazione nei riguardi della precedente”. Se forse è proprio grazie a questa ingratitudine e conflittualità che il confronto tra gli esseri umani è stato produttivo nel corso della Storia, non è sempre detto che qualcosa cambi in meglio.
Samuel Butler ha paragonato l’avvicendarsi delle generazioni al succedersi delle onde del mare.
La generazione precedente serve a preparare la successiva che, sosteneva lo scrittore inglese, “avanza con moto ondoso finché essa pure s’infrange”.
Ma cosa si intende per “generazione”? Tutto e niente, nel senso che quando sentiamo o leggiamo questa parola pensiamo istintivamente alla sua accezione più comune, quella che indica un insieme di esseri umani che abbiano più o meno la stessa età e vivano in una determinata epoca. Di conseguenza, quando si parla di generazione si parla anche di condivisione, di eredità, di essere accomunati da qualcosa di immateriale ma profondissimo. Essere nati e cresciuti in uno specifico clima socio-culturale, e ricordare con emozione o sgomento gli stessi eventi storici, gli stessi film, eventi sportivi e fenomeni di costume, ci dà accesso di diritto a un gruppo smisurato di cui non si conosceranno mai tutti i membri, pur potendo parlare ad ognuno con il medesimo linguaggio.
Ma “generazioni” ha anche un senso più profondo. Si riferisce, infatti, all’atto del generare, e quindi alla possibilità di riprodursi, di non limitarsi a essere se stessi ma di creare qualcun altro. Non a caso, in Aristotele, e più in generale nella filosofia greca, con il termine γένεσις (da cui discende il latino generatio –onis) si indica il passaggio dal non essere all’essere.
Insomma, la generazione è sempre un ponte che unisce prima e dopo, quello che siamo stati e quello che saremo, ma anche quello che non eravamo e che non saremo mai.
In questo numero di Lucy esploreremo le tensioni generazionali a partire dai grandi temi della modernità e dagli spazi in cui si discutono. Ma parleremo anche di esperienze: come cambia il desiderio con l’età? Quanto sono rivelatori gli oggetti appartenuti a un genitore? Cosa significa davvero diventare adulti? E cosa serve per essere definiti “giovani”? Il confronto tra generazioni è più una spinta o un perenne conflitto destinato a farci soccombere? E ancora: quando smettiamo di percepirci come la generazione che succede e diventiamo quella che precede?
Generazioni è il nuovo numero di Lucy, quello in cui proviamo a rispondere a questi interrogativi, a fare i conti con chi ci ha preceduto e a prepararci meglio per l’onda che è in arrivo alle nostre spalle.
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