Il puma - Lucy
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Il puma
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Letto, visto, ascoltato

Irene Moro

Il puma

Scritto nel 1947, il romanzo di formazione di Jean Stafford è morboso, paradossale, inquietante e merita di essere riscoperto.

20 Giugno 2023

Sulla parete della casa dei miei nonni, al posto della solita carta da parati, c’era un’enorme pelle di orso bruno, con le fauci spalancate e gli occhi di vetro. Leggendo Il puma, non ho potuto fare a meno di ricordare la sensazione che provavo sfiorandogli i denti: qualcosa tra il ribrezzo, l’inquietudine e il piacere. 

Pubblicato per la prima volta nel 1947 e tradotto in italiano per Adelphi da Monica Pareschi, Il puma di Jean Stafford segue la crescita simbiotica di Ralph e Molly, due fratelli malaticci e sgraziati nati in una famiglia borghese losangelina, che li ignora in virtù del loro aspetto.

È attorno agli elementi corporei che si costruisce l’ambiguità del rapporto di Ralph e Molly. Stafford è abile a descrivere con precisione l’attrazione che lievita nella mente e nelle azioni dei due fratelli fino al momento in cui Ralph, affacciatosi alla pubertà, non la fa esplodere con un paradosso: chiede a Molly, che non si lava finché la sua pelle non diviene nera, di dirgli tutte le parole sporche che conosce, e così facendo nomina ciò che doveva essere taciuto.

La lingua di Stafford forse è l’elemento più sorprendente del romanzo, perché riesce al tempo stesso a dire e non dire, portando il lettore a chiedersi se la sua mente non sia torbida come quella dei fratelli.

Molly odia tutto ciò che ha un corpo e che abbonda, mentre in Ralph si risveglia il desiderio carnale che si traduce nella volontà di cacciare e uccidere il puma (che non a caso è femmina) per poterla imbalsamare e possedere, e forse finalmente diventare uomo.

In effetti è la perversione a essere protagonista di questo romanzo; perversione animalesca, feroce e sinuosa come un puma femmina, che ci osserva accovacciata tra gli alberi senza farsi catturare: “Senza grazia, senza amore, rimase lì immobile nel sole vivo”. 

Irene Moro

Irene Moro ha studiato Editoria e scrittura all’Università La Sapienza di Roma ed è project manager di Lucy.

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