All’età di 89 anni, è morto Robert Towne, sceneggiatore protagonista della New Hollywood. La sua fama è dovuta soprattutto alla sceneggiatura originale di “Chinatown”, sceneggiatura che, dopo le modifiche apportate dal regista Roman Polanski, non ha più sentito del tutto sua. 

A distanza di vent’anni, Marietti1820 ripubblica in una nuova edizione “I terroni dell’impero: viaggio nel profondo sud degli Stati Uniti” di Marco D’Eramo. Un viaggio tra le contraddizioni di un Paese sul cui futuro si allunga, di nuovo, l’ombra nerissima di Trump.

Non è un anniversario tondo, ma forse anche lui avrebbe apprezzato la stramberia: a 127 anni dalla nascita, ricordiamo e riscopriamo Giuseppe Novello, pittore, vignettista, pioniere assoluto della satira di costume nell’Italia a cavallo tra le due guerre mondiali.

A quasi quindici anni dalla pubblicazione, “Open” di Andre Agassi, scritto con l’aiuto determinante di J. R. Moehringer, è ancora considerato un capolavoro dell’autobiografia sportiva. Ma è davvero bello come ce lo ricordiamo? Nei giorni in cui si apre Wimbledon – il primo slam vinto da Agassi – rileggiamo qualche pagina di quel libro per capire che effetto ci fa.

“Scottature” è l'unica opera “non incompiuta” di Dolores Prato. In questo libro dallo stile unico, attraverso una scrittura organizzata in lasse, la scrittrice si interroga su tutto ciò che significa “scottarsi”.

Come si riconosce un vero snob? Secondo Paul Valéry, dal fatto che “non osa confessare che s’annoia quando s’annoia e che si diverte quando si diverte”. Un atteggiamento che, complice la politica, oggi tutti detestano. Ma se lo snobismo fosse invece, come per Proust, la nostra patente di umanità?