La quotidianità è costellata di piccole disgrazie che possono rapidamente trasformarsi in ossessione: il racconto “Il pelo” di Raymond Carver, dalla raccolta “Se hai bisogno, chiama” (Einaudi), ne è una tragicomica fotografia.

Cosa resta della scena nu rave, che tra il 2006 e il 2008 inondò di colori fluo, sintetizzatori e suggestioni fantascientifiche l’underground britannico? Proviamo a capirlo a partire dalla sua influenza sulla popstar Charli XCX.

Sulla copertina del numero di «Frigidaire» uscito nel settembre del 1984 dominano le parole “Computer arte - Primo concorso nazionale”. Le sue pagine sono, in effetti, testimonianza di un’epoca in cui l’ottimismo e la curiosità nei confronti della tecnologia erano al loro apogeo – anche nell’arte.

Portachiavi di Auschwitz, soprammobili di Chernobyl, matrioske di dittatori, action figure di criminali: tra le conseguenze più grottesche del turismo di massa ci sono i souvenir di pessimo gusto, indagati dal fotografo Guillaume Herbaut nel progetto “Dark Souvenirs”.

Pare che il poeta e critico Alfredo Giuliani parlasse più volentieri di piante o di cani, che di poesia. I suoi testi dedicati al cane Rupert sono notevolissimi e ricchi di enigmi nella loro apparente semplicità: nascondono forte un segreto autoritratto del poeta “come cucciolo”?

Quarto episodio della rassegna con una delle più grandi scrittrici di tutti i tempi. Woolf ha saputo descrivere, con impareggiabile maestria, un momento topico: quello in cui padrona e cane si scelgono. Leggiamo da “Flush”.