Poco dopo l’uscita del suo esordio, Peppe Fiore rintracciava nella propria voce un difetto: “guarda quanti aggettivi conosco e come so descrivere bene le condizioni della luce del cielo di Roma”.
Forse è per questo che nel suo nuovo romanzo lo scrittore torna a Roma, ma in un giorno temporalesco: la pioggia smuove quelle “verità segrete” di cui parla l’Elémire Zolla in esergo, portando in superficie, in un precipitare di eventi, le bugie delle persone care. Gli innamorati del titolo (Carmine e Flaminia) vivono nella capitale, ma lui ha l’inflessione da “scugnizzo”, lei velleità “milanesi”.
Entrambi appartengono al “potere romano di medio cabotaggio”, strato della società che dà la possibilità a Fiore di provarsi in uno dei suoi maggiori talenti, certo affinato dal lavoro di sceneggiatore, quello nel costruire personaggi ambivalenti.
È il caso dell’ex deputato della DC che finisce a ricoprire la poltrona “poco più che onoraria” di presidente dell’Unione Nazionale Incremento Razze Equine; di Scoccia, artista avantgarde, che si aggira scalzo per sentire le energie della terra ma, appena sceso dall’aereo, nota che “la business di Alitalia è peggiorata”; dei compagni di classe della figlia che si atteggiano a coatti ma sono tutti di “buona famiglia”.
Il vizio intrinseco che si rileva nei protagonisti, sul quale Flaminia riflette dalle prime pagine, è quella che il critico Daniele Giglioli, in un saggio sulla letteratura recente, ha definito “assenza di traumi”, condizione che in questa storia trova spesso risvolti comici (“un po’ mi dispiace che ce ne andiamo da Prati”).
Nel cinismo dei rispettivi ambienti, la forma istintiva d’amore che i due hanno trovato, pare l’unica possibile per connettersi e riscattare i silenzi.
Qui tutte le immagini create da Fiore hanno a che fare con gli incastri: quelli erotici dei corpi, quelli intimi dei gesti (“appoggiò la testa nell’incavo del suo collo, dove sapeva di combaciare come un guscio”) fino al conclusivo ricongiungimento tra gli amanti ma, soprattutto, coi padri, probabilmente il vero tema della vicenda.
Fiore, nel frattempo, ha fatto pace col cielo di Roma (“il sole friggeva allo zenit del cielo blu elettrico”).
newsletter
Le vite degli altri
Le vite degli altri è una newsletter che racconta di vite che non sono la nostra: vite straordinarie, bizzarre o comunque interessanti.
La scriviamo noi della redazione di Lucy e arriva nella tua mail la domenica, prima di pranzo o dopo il secondo caffè – dipende dalle tue abitudini.
Contenuti correlati
© Lucy 2024
art direction undesign
web design & development cosmo
sviluppo e sistema di abbonamenti Schiavone & Guga
00:00
00:00