Nel folklore celtico, le banshees sono creature giovani e belle che portano guai: chi le incontra, è destinato a subire un lutto.
A dispetto del titolo, in The banshees of Inisherin (in italiano Gli spiriti dell’isola) di Martin McDonagh, di banshees non ce ne sono; c’è una vecchia, impicciona come lo sono certe zie, in grado al massimo di rovinare la giornata, non la vita.
C’è però nel film, premiato a Venezia, un presagio di sventura che non ha nulla di magico ma tanto di assurdo.
Nell’immaginaria isola irlandese di Inisherin, dove si svolge la vicenda, Colm decide da un giorno all’altro di non rivolgere più la parola all’amico Padraic.
Non per una lite o per uno sgarbo subito; semplicemente Colm si è stufato di Padraic, che è tanto buono e caro ma pure noiosissimo.
I due non hanno nulla in comune se non le abitudini: gli appuntamenti al pub sempre alla stessa ora e le chiacchiere che scandiscono una vita poco eccitante.
A Colm questa vita comincia a stare stretta e vuole dedicare il tempo che gli rimane a comporre una ballata – che chiamerà per l’appunto The banshees of Inisherin.
Padraic però, affezionato all’amico e a questa placida monotonia, non lo accetta.
È qui che comincia lo scontro, ridicolo e cruento.
Mentre nella piccola isola i due si fronteggiano, in quella principale si trascina la guerra civile tra lo Stato Libero Irlandese e l’IRA.
La guerra, che aveva risparmiato Inisherin, irrompe così nella sua crudeltà e insensatezza sotto forma di conflitto privato.
Il film è spassoso e cupo in un modo autenticamente irlandese, come lo sono la birra scura e il tweed di Donegal, e riesce a rendere convincenti entrambe le posizioni: l’ostinazione alla solitudine di Colm e il desiderio di affetto di Padraic.
In ogni conflitto, tutti hanno – o credono di avere – le loro ragioni; ma la testardaggine cieca con cui le si difende porta a conseguenze orribili. D’improvviso amici, fratelli o comunque simili, smettono di essere tali e si combattono a vicenda, col tempo dimenticandosi anche perché. A farne le spese sono gli indifesi, sotto lo sguardo subdolamente divertito delle banshees pettegole.
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