Ho sentito una grande scrittrice affermare che quando si inizia a raccontare qualcosa si parte dai personaggi, mai dalla storia. Credo sia quasi sempre vero, ma non nel caso di Samanta Schweblin, autrice della raccolta di racconti Uccelli vivi, edita da Sur.
Ciò che risplende nella profondità delle sue storie sono soprattutto dei déjà vu, sfasature che ci colpiscono facendoci dubitare per un istante che ciò che ci circonda sia “normale”.
Il lettore viene condotto all’interno di un’emozione che ha già sperimentato altrove, magari a una festa, o in metro al mattino: momenti imprevisti di commozione o alienazione provocati da un evento di cui ci si dimentica non appena la vita torna a scorrere come dovrebbe. Schweblin è una specialista di questi micro-disallineamenti con la realtà, che nella sua scrittura non scivolano mai nel surreale, ma rimangono sospesi come un’eco, familiari e ignoti allo stesso tempo.
La raccolta contiene racconti inediti e altri già pubblicati. Alcuni di questi Schweblin li ha scritti giovanissima, e così il lettore può assistere all’irresistibile talento affinato dal mestiere via via che gli anni passano e la scrittrice si rivela. Ma ciò che unisce tutte queste storie è il misterioso processo creativo che Schweblin stessa prova a svelare nella preziosa prefazione: la trama assume la forma di “un ponte ben illuminato” che collega scrittore e lettore e che “esorcizza il primo di qualcosa di amaro […], e incanta il secondo rivelandogli un’amarezza che, una volta condivisa, si digerisce diversamente”.
Al termine della lettura il salotto ci sembrerà lo stesso di prima, il tappeto sarà dove è sempre stato, scrollare sarà ancora automatico, ma si insinuerà in noi il sospetto che tutti quei gesti che compiamo senza farci caso e tutto ciò che abbiamo smesso di guardare, certi di averne colto la natura una volta per tutte, sia stato alle sue origini, e quindi continui a essere assolutamente stravagante.
Irene Graziosi
Irene Graziosi è autrice, scrittrice e vicedirettrice di Lucy. Il suo ultimo romanzo è Il profilo dell’altra (Edizioni E/O, 2022).
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