Scritto e condotto da Nicola Lagioia, Fare un fuoco è il podcast di Lucy che racconta come le storie continuano ad accendere la nostra immaginazione. Esce una volta al mese e lo puoi ascoltare sul nostro sito, abbonandoti a Lucy.
Le musiche originali, il montaggio e il sound design sono di Paolo Bertino e Jacopo Trematore di Tsuri, la cura editoriale è di Lorenzo Gramatica.
Si ringrazia Spreaker per il supporto tecnico.
Sconfiggere la paura con l’aiuto di Nina Simone
Che cos’è la libertà? E perché è così preziosa per un’artista? Nella diciottesima puntata, ripercorriamo la rocambolesca esistenza di Nina Simone, dagli esordi come pianista classica alle lotte per i diritti civili.
La cultura può salvare il pianeta ORA
In questa puntata speciale, realizzata in collaborazione con ORA! Fest, vi portiamo in viaggio sul tratto pugliese della statale 16, la strada magica che sfiora e unifica i diversi spiriti della costa adriatica. Ci vediamo dal 3 al 7 giugno a Monopoli (BA).
Perché i sogni aiutano a vivere
Perché abbiamo smesso di parlare dei nostri sogni? Possono aiutarci a immaginare un mondo migliore? Con l’aiuto dello psichiatra Vittorio Lingiardi, nella sedicesima puntata esploriamo questa dimensione dove tutto si tinge d’ignoto, ma le possibilità sembrano infinite.
Italo sovietico: Calvino nell’URSS che non c’era
Se qualcosa non esiste, ma molti credono che esista, quella cosa finisce davvero per esistere? Nella quindicesima puntata, accompagniamo Italo Calvino e André Gide in Unione Sovietica per indagare il difficile rapporto tra propaganda e realtà.
L’antidoto al pregiudizio di John Keats
I pregiudizi offuscano i nostri tentativi di comprendere il mondo? Quanto siamo disposti a cambiare idea su ciò che ci circonda? Nella quattordicesima puntata, cerchiamo di rispondere a queste domande con l’aiuto di John Keats e della sua “negative capability”.
Buon compleanno, Roberto Bolaño
Il 28 aprile del 2023 Roberto Bolaño avrebbe compiuto 70 anni. Nella tredicesima puntata, omaggiamo il grande scrittore cileno attraverso le parole di un collega che lo conosceva bene, Enrique Vila-Matas.