Valerio Magrelli
Secondo recenti ricerche solo il 18% dei cittadini europei ha un grado di competenze di tipo economico elevato. Ad accrescerle in Italia, sebbene sia il loro ruolo, non contribuiscono i giornali finanziari che spesso si nascondono dietro un lessico paludato, evasivo e inafferrabile.
Qualche giorno fa, un amico mi ha mostrato un articolo del “Sole 24 ore” uscito domenica 16 marzo. Confesso di non avere confidenza con le discipline economiche. Purtroppo, però, il fatto di occuparmi di materie umanistiche non mi assolve da tale manchevolezza, se è vero che oltre un secolo fa un poeta come Stéphane Mallarmé affermava: “Tutto si riassume nell’estetica e nell’economia politica”. Secondo il gran maestro del simbolismo, l’estetica, da sola, non può bastare… Prendo dolorosamente atto, e proseguo.
Mi trovo dunque di fronte a un intervento collocato sotto la voce “Mercato dei capitali”. Per chi non la conoscesse, questa formula si riferisce al mercato costituito dalla negoziazione di strumenti finanziari con scadenza superiore ai 12 mesi, tradizionalmente rappresentati dal Mercato Azionario e dal Mercato Obbligazionario. Da vero analfabeta, sono andato a cercarla su Wikipedia, ma di questo parleremo fra poco.
Ora veniamo al titolo del pezzo, il quale, devo ammettere, non mi è affatto suonato rassicurante: UE, ecco il piano per smuovere i risparmi parcheggiati in banca. Un po’ di esame linguistico non guasta, visto che sono debole sulle restanti conoscenze. Tanto per cominciare, perché i risparmi vengono definiti “parcheggiati”? Il verbo sta a indicare un soggetto che, mobile per definizione, viene temporaneamente fermato. Banca uguale garage, ammettendo che lo scopo di un veicolo sia solo e soltanto quello di circolare, non di essere artatamente bloccato.
In effetti, si dà il caso che la valuta nasca per circolare – da qui la bella lirica di un altro poeta circa l’equivalenza tra il denaro e lo squalo. Wikicito: “Gli squali non smettono mai di nuotare per tutta la loro vita. Hanno bisogno di continuare a muoversi per filtrare l’acqua con le loro branchie ed estrarre abbastanza ossigeno per mantenersi in vita. Fermarsi per riposarsi, come il sonno degli altri animali, è quindi per loro impossibile”. Non per niente, tempo fa, si parlò di introdurre una “moneta a termine”, con un valore destinato cioè ad azzerarsi a una data prevista. La scadenza programmata, infatti, accelererebbe le decisioni di spenderla, questa benedetta moneta, stimolando i consumi.
Tutto sacrosanto, per carità, tranne che per un piccolo particolare: si dà il caso che i soldi in questione appartengano a un soggetto, il quale, in quanto proprietario, dovrebbe avere il diritto di disporne a suo piacere. A meno di non arrivare al paradosso di un turbocapitalismo che riesce laddove anche il comunismo ha fallito: l’abolizione della proprietà privata!
Ma terminiamo le nostre brevi note di stilistica. Perché la Ue ha un piano per impossessarsi dei risparmi parcheggiati in banca? Ovvio, al fine di “smuoverli”. E chi glielo ha chiesto? Io, possessore di miseri risparmi, non posso forse desiderare che invece rimangano fermi? Fino a prova contraria, è mio diritto tenerli per me. No, mi si risponde, perché la Ue i tuoi risparmi vuole “smuoverli” (se non ci fosse da piangere mi verrebbe da ridere, pensando al sacchetto che racchiude i numeri della tombola, continuamente “smossi”). Che delicatezza! Tra le accezioni di “smuovere”, trovo appunto: “rimuovere in superficie, rivoltare”. Quando si dice l’eufemismo! Quindi non “prelevare”, non “sequestrare”, non “espropriare”.
Chiarito questo, procediamo con ordine. Il servizio di Giuseppe Chiellino spiega che circa una settimana fa la Commissione avrebbe discusso un piano teso a mobilitare almeno una parte dei 10mila miliardi di euro dei piccoli risparmiatori custoditi nei conti correnti bancari, per trasformarli in capitale di rischio e in investimenti. L’obiettivo è sostenere la competitività dell’industria europea e le nuove priorità, a cominciare dalla difesa. Gira gira ci siamo arrivati: difesa! riarmo! fedi alla patria, secondo l’antico costume mussoliniano! (i denti d’oro, invece, erano appannaggio nazista). Sono questi, in definitiva, i nuovi terroristi: piccoli risparmiatori che custodiscono nei loro sporchi conti correnti bancari ben diecimila miliardi di euro, rifiutandosi, badate bene, di trasformarli in capitale di rischio… Avidi pitecantropi che si oppongono al florido sviluppo dell’industria…
“Qualche giorno fa, un amico mi ha mostrato un articolo del «Sole 24 ore» uscito domenica 16 marzo. Confesso di non avere confidenza con le discipline economiche. Purtroppo, però, il fatto di occuparmi di materie umanistiche non mi assolve da tale manchevolezza
Riassumendo, spinta dalla necessità di investire centinaia di miliardi all’anno per migliorare la competitività del sistema industriale europeo anche sul fronte difesa e trovandosi inoltre con un’Unione bancaria ancora incompleta, Bruxelles vuole eliminare le barriere finanziarie. Tutto qui? Certo che no: la meta finale consiste nel creare una “Unione dei risparmi e degli investimenti” (SIU nell’acronimo inglese) che smuova e mobiliti (è davvero una fissazione) almeno una parte di quei miliardi di euro che i cittadini hanno parcheggiato in banca, lasciandoli in gran parte sottoutilizzati.
Risparmio uguale sottoutilizzo: ma si può essere più egoisti? Interessante, però, la precisazione che Bruxelles svuoterà i nostri correnti, ossia incamererà i nostri risparmi, perché non siamo in grado di utilizzarli. Insomma, tutto questo sarà fatto nel nostro bene (impossibile qui far tacere un subconscio ventriloquo che chiosa: “Quanto è umana, lei!”).
Sulla scia delle considerazioni e delle proposte di Mario Draghi ed Enrico Letta (absit iniuria verbis), l’esecutivo discuterà anche una comunicazione che prevede un piano di interventi volti a liberare le potenzialità economiche di questa massa enorme di capitali privati, in gran parte improduttivi per la collettività. Finalmente un po’ di chiarezza! Come l’orrido drago all’ingresso della grotta fatata, i nemici della patria hanno accumulato immense ricchezze che giacciono inerti, passive.
Destati, oh collettività, e riprenditi i beni accumulati dai tuoi parassiti! Le nostre schiere rivoluzionarie, armate di loden e trolley, si batteranno per liberare le potenzialità economiche racchiuse in questa enorme massa di capitali privati. “Liberare le potenzialità economiche”: già vedo una pubblicità in cui, sotto ben assestati colpi di spazzola, si libera la chioma di una modella, libera e, appunto, bella. Tremate dunque piccolo borghesi e piccoli risparmiatori, mugichi e nemici del popolo, perché verrete tutti inesorabilmente sbaragliati.
E pensate, continua Chiellini, che questi capitali rappresentano il 70% delle risorse finanziarie complessive dei piccoli risparmiatori, e che sono utilizzati dalle banche per finanziare a loro volta imprese e famiglie attraverso il circuito finanziario indiretto. Solo il 30% residuo è investito direttamente dai risparmiatori sul mercato dei capitali. Che spreco! Che vergogna! Che inettitudine! Morale della favola: dato che non siete in grado di gestire oculatamente i vostri risparmi, dovremmo farlo noi per voi (sempre per il vostro bene, va da sé).
La proposta europea si articola in quattro aree di intervento: cittadini e risparmi; investimenti e finanziamenti; integrazione e dimensione; supervisione efficiente e armonizzata. Tra i principali obiettivi, quello di agevolare la partecipazione dei piccoli risparmiatori al mercato dei capitali. Per farlo, però, bisognerà educarli, strappandoli alla loro secolare ignoranza. (In definitiva, siamo di fronte a una nuova forma di colonizzazione, ma questa volta interna alla società, ossia esercitata da una classe illuminata nei confronti di uno strato inferiore, inconsapevole delle risorse che ingiustamente possiede).
Ed ecco comparire la formula magica: alfabetizzazione finanziaria. A questo insieme di manovre, si accompagnerà infatti il compito di diffondere la Buona Novella sotto forma di raccomandazioni sul regime fiscale e comunicazioni atte a potenziare la civilizzazione di simili indigeni. Basti pensare, commenta il giornalista, che “oggi solo il 18% dei cittadini europei ha un grado di competenze elevato”. Missionari di Bruxelles, andate per l’Europa e predicate agli infedeli, nel segno di Letta e di Draghi! Ma attenzione, il compito sarà davvero arduo. Ancora Chiellini: “La bozza della Commissione, di cui «Il Sole 24 Ore» ha preso visione […] mette in chiaro che si tratta di azioni per le quali servirà molto coraggio”.
In effetti, le azioni sono diverse, e non attengono solo alla conversione dei risparmiatori. Certo è, comunque, che il compito più ingrato riguarderà proprio l’evangelizzazione dei privati, con la loro ignoranza, le loro arretratezze, la loro ostinazione nel non sacrificarsi al sommo bene della collettività. E in questo caso sì che servirà davvero molto coraggio.
Già li vedo, i vari ministri del tesoro, trasformati in eroici gesuiti e spediti nel cuore di terre selvagge. Già li vedo martirizzati, uccisi dalle barbare tribù dei correntisti locali. Ma cosa volete che conti, tutto ciò, per gente che vanta master o dottorati in Microeconomia e Macroeconomia, Economia aziendale, Statistica ed econometria, su su fino a Matematica finanziaria? Andate e catechizzate i miscredenti, fino ad impossessarvi dei loro patrimoni inutilizzati – altrimenti, che razza di campagna coloniale sarebbe? E ricordate, sempre, di tenere ben alta la bandiera della vostra fede, perché “In hoc signo vinces”: €.
Valerio Magrelli
Valerio Magrelli è poeta, scrittore, francesista, traduttore e critico letterario. Il suo ultimo libro Exfanzia (Einaudi, 2022).
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