Nicola Lagioia
Colpevole di aver criticato il Ministro dell'Istruzione, Christian Raimo è stato sospeso dall’insegnamento, con stipendio dimezzato: si tratta di un precedente inquietante per la nostra democrazia.
Christian Raimo è stato sospeso per tre mesi dall’insegnamento con una riduzione del 50% dello stipendio per aver criticato aspramente il ministro della pubblica istruzione Giuseppe Valditara. In quello stesso giorno l’idolo del governo contro cui Raimo si è scagliato è diventato presidente degli Stati Uniti dopo aver dichiarato che non gli dispiacerebbe se sparassero sui giornalisti (e sulla sua avversaria politica Liz Cheney). In quest’epoca la letteralità paga più della letteratura. Paragonando Valditara alla Morte Nera di Star Wars Raimo si è macchiato di linguaggio figurato. Andare per iperboli costa più che passare alle vie pratiche. Lo dimostra il fatto che, proprio in questi giorni, Emanuele Pozzolo, il deputato di Fratelli d’Italia coinvolto nell’indimenticabile sparatoria di Capodanno, ha ricevuto una promozione: fatto entrare per eccesso di realtà in Commissione Difesa.
Ma perché Raimo è stato punito? Gli si contesta la violazione del codice di comportamento a cui devono sottostare i funzionari del ministero. Avrebbe, con le sue dichiarazioni, leso l’immagine dell’istituzione in cui lavora.
Ci sono diversi livelli di lettura per comprendere l’episodio. Per prima cosa è interessante ricordare che gli attacchi a Valditara Raimo non li ha condotti nell’esercizio delle sue funzioni di professore (non mentre era a scuola, non con i suoi studenti o con altri docenti, non nel contesto lavorativo), ma come libero cittadino, da scrittore, opinionista, attivista politico. Se facciamo passare l’idea che in qualunque momento della propria vita fuori dalla scuola i docenti degli istituti statali non possono contestare un ministro, stiamo aprendo la strada a qualcosa di molto insidioso. Il secondo elemento degno di interesse è: Raimo ha attaccato l’istituzione o il ministro? L’istituzione è per sempre finché esiste, il ministro è pro tempore. Se il ministro (come ritiene Raimo) sta distruggendo la scuola pubblica, allora è proprio attaccandolo che si difende l’istituzione. Dal giudizio di Raimo su Valditara è più che legittimo dissociarsi, se si crede che il ministro stia facendo un buon lavoro, ma usare l’arma della sospensione per contrastare un’opinione crea un inquietante precedente, ed evoca uno dei concetti meno cari alla democrazia: l’esemplarità. Colpire Raimo significa provare a spaventare tutti gli altri professori, la maggior parte dei quali sono più ricattabili di lui. Soprattutto, sono numerosi. I dipendenti del Ministero della pubblica istruzione superano il milione.
Veniamo infine a due argomenti che sembrano antitetici ma sono sempre più intrecciati nella retorica con cui potere di quest’epoca difende se stesso (ma anche nelle liti tra sciammanati sui social; il fatto che la prima tragga continuamente ispirazione dalle seconde rende l’idea del surrealismo in cui viviamo). Il primo riguarda i confini dell’offesa personale: ma Raimo ha solo criticato o ha offeso (mortalmente) il ministro? Il secondo riguarda le possibili ricadute delle parole sul piano della violenza fisica: quando Raimo evoca George Lucas, la Morte Nera, il Millennium Falcon e Han Solo vuole dare alle sue argomentazioni una certa forza pirotecnica o sta comunicando in linguaggio cifrato con l’Università di Trento per ricostituire le Brigate Rosse? Perché è quest’ultima ipotesi che, in fondo, gli contestano i suoi nemici.
“In quest’epoca la letteralità paga più della letteratura. Paragonando Valditara alla Morte Nera di ‘Star Wars’ Raimo si è macchiato di linguaggio figurato”.
Raimo dice di Valditara: “La sua idea di scuola è lurida e pericolosa”, oppure “tutto quello che dice è talmente arrogante, cialtrone, lurido, che è facile vederlo”. Sta attaccando le idee, non la persona. Certo è possibile che l’uomo Valditara si senta offeso (la poetica dell’offesa facile non veniva da sinistra?) A quel punto dovrebbe querelare Christian Raimo, non far sospendere il professore, per quanto un ministro che querela un cittadino perché si sente leso nell’onorabilità fa francamente pena.
La scena finale di Guerre stellari la lasciamo per ultima. Raimo ha detto che Valditara “va colpito” come la Morte Nera (si riferiva all’episodio IV, Una nuova speranza, il primo a essere uscito al cinema, Raimo è del 1975), e ha fatto precedere la battuta da una premessa: va colpito sul piano politico, non su quello materiale. Per chi vuole le emozioni forti ci sono le feste di Capodanno di Fratelli d’Italia.
Quando Giorgia Meloni tenne il suo discorso per la fiducia alla Camera, il 22 ottobre 2022, dichiarò simpatia per i giovani che avrebbero contestato il suo governo. Per l’occasione citò Steve Jobs. Invitò i futuri contestatori a essere folli, affamati. I professionisti della politica saranno pure abituati a fare il contrario di ciò che dicono, ma a distanza di due anni la gestione del dissenso si è rivelato uno dei tratti più preoccupanti di questo governo.
In seguito al provvedimento disciplinare di cui stiamo parlando, gli studenti del liceo dove Christian Raimo insegna, l’Archimede di via Vaglia a Roma, si sono mobilitati. Hanno volantinato all’ingresso della scuola e poi hanno convocato un’assemblea straordinaria,
È intanto partita una raccolta fondi per sostenere le spese legali e materiali che il professore si troverà a sostenere.
Questi sono gli articoli di Christian Raimo scritti per Lucy.
Domenica 10 novembre gli studenti del III Municipio di Roma hanno convocato una manifestazione a Piazza Sempione alle 17.00 a sostegno di Christian Raimo.
Nicola Lagioia
Nicola Lagioia è scrittore, sceneggiatore, conduttore radiofonico e direttore editoriale di Lucy. Il suo ultimo libro è La città dei vivi (Einaudi, 2020).
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