Come prevedere cosa succederà nel 2025 - Lucy
articolo

Saverio Raimondo

Come prevedere cosa succederà nel 2025

31 Dicembre 2024

Per conoscere il futuro, l’essere umano le ha provate tutte: lettura delle carte, della mano, delle stelle… Eppure, la strategia più efficace per schivare una catastrofe è aspettarsela.

Quando un anno finisce, e ne comincia uno nuovo, è normale provare il desiderio di conoscere in anticipo cosa succederà, come andrà a finire, che ne sarà di noi e di tutte quelle cartelle esattoriali che giacciono nel nostro cassetto fiscale. Un desiderio che diventa una necessità ora che termina il 2024, un anno il cui giudizio più che alla Storia spetta alla proctologia, e inizia il 2025, altra annata che si preannuncia cataclismatica: la nuova presidenza Trump con Elon Musk come sceneggiatore, sconvolgenti eventi climatici fra i quali l’ennesima estate più calda di sempre (scommettiamo?), la guerra che ormai è diventata una forma di saluto più diffusa della stretta di mano e i partiti nazisti in risalita in tutti i sondaggi; basterebbero già solo queste premesse per convincerci tutti e tutte ad acquistare online il kit trave + cappio a soli 9,99 euro. 

È possibile prevedere il futuro? Già è difficile coniugarlo. La maggior parte di noi non si ricorda cosa ha mangiato ieri a pranzo; figurarsi sapere in anticipo che si fa domani sera, o fra un anno. Persino il meteo annuncia pioggia là dove invece ci sarà il sole. In giro è pieno di ciarlatani che si spacciano per indovini, molti dei quali per giunta ti rifilano presagi funesti al prezzo di una buona notizia. E anche l’oroscopo è in crisi: l’ultima volta che un astrologo ha azzeccato una previsione è stato nel lontano 1983, quando la signora Angela Martinez, Scorpione della seconda decade con ascendente in Acquario dove nuota un Pesci, si vide assegnare in Amore – in un oroscopo il cui punteggio andava da una a quattro palle – due palle; e in effetti qualche giorno dopo con il marito Stefano passò un fine settimana a Fiuggi che la annoiò moltissimo. Abbiamo bisogno di previsioni certe e attendibili: è inutile che smettiamo di bere e di fumare o che iniziamo a mangiare sano se tanto fra sei mesi arriva un asteroide o, peggio, un prelievo forzoso. 

Sono millenni che l’umanità procede a tentoni, senza un navigatore né una mappa né un cane guida che gli indichi la strada del proprio destino; e infatti guardate dove siamo finiti, e in che condizioni! Non possiamo più pensare di andare avanti così: o ci entriamo preparati in questo 2025, sapendo cosa ci attende, o tanto vale farsi saltare in aria la notte di Capodanno assieme ai fuochi d’artificio. Se non altro, saremmo un bello spettacolo pirotecnico. 

Ho dunque studiato tutti i metodi di previsione del futuro che nel corso dei secoli gli esseri umani hanno adottato e messo a punto, applicandomi nello studio con un misto di rigore scientifico e apertura mentale (bisogna essere parecchio flessibili quando si tratta di paranormale; anche se oggi, avendo messo in discussione il concetto di normalità dal punto di vista socio-culturale, è possibile  considerare i fenomeni medianici attendibili quanto un emocromo: è quella che si chiama rationality positivity).

Nell’antichità per prevedere il futuro ci si rivolgeva alle sibille o alle pizie, sorta di sacerdotesse che si diceva fossero in contatto con le divinità (tipo che una era figlia di una cugina del cognato di Apollo), le quali annunciavano i loro presagi in modo così confuso e ambiguo da poter dire, qualunque cosa si fosse poi verificata, “Che vi dicevo?”. Capita la truffa, la gente iniziò a rivolgersi solo a oracoli verificati come quello di Delfi, il quale però più che predire il futuro rifilava massime quali “Conosci te stesso”, “Onora gli dei” e “Organizza matrimoni” (sic.) – dritta quest’ultima che poi in effetti si è dimostrata piuttosto valida per la famiglia Polese di Sant’Antonio Abate in provincia di Napoli, ma non sufficientemente lungimirante da prevedere anche i procedimenti giudiziari per lottizzazione abusiva del Grand Hotel La Sonrisa. 

“Quando un anno finisce, e ne comincia uno nuovo, è normale provare il desiderio di conoscere in anticipo cosa succederà, come andrà a finire, che ne sarà di noi e di tutte quelle cartelle esattoriali che giacciono nel nostro cassetto fiscale”.

Fu poi la volta dei profeti, figure carismatiche le quali annunciavano cose che sarebbero poi effettivamente accadute, molte delle quali perché erano loro stessi a compierle o chi per loro. 

Ben presto però l’umanità cominciò a dubitare dell’intuito di questi professionisti della predizione, scetticismo che coincise con il cambio di paradigma della barba, che passò in quegli anni da essere simbolo di saggezza a esempio di conclamata trasandatezza. Anche il più prestigioso scrittore di profezie oggi non convincerebbe nemmeno il più credulone fra noi: Nostradamus avrà anche previsto Hitler, la bomba atomica e gli attentati dell’11 settembre, ma per sapere se per tornare a casa sia meglio prendere la tangenziale o passare per il centro resta più attendibile il GPS. 

Per predire il futuro per anni si è guardato il cielo: prima le stelle, con le quali già molti naviganti erano riusciti a prendere il mare e taluni persino a tornare a casa; poi il volo degli uccelli, metodo che ebbe un certo successo in epoca romana ma che, di fatto, si rivelò valido soltanto nel prevedere che, se la sera parcheggiavi la biga in un determinato tratto lungo il Tevere, il mattino dopo l’avresti ritrovata ricoperta di guano. La tecnica però non cessò di avere i suoi convinti sostenitori anche in seguito; ma oggi sarebbe del tutto inattendibile a causa delle eccessive interferenze da parte dei droni.

Sempre di pratica romana era l’aruspicina: arte divinatoria mediante viscere. Si esaminavano le interiora di animali per trarne segni divini e norme di condotta; ma di solito le previsioni degli aruspici si riducevano a “Ci sarà coratella per cena” o “Sabato trippa” o “Nella pajata non ci va la cipolla”. Non è andata molto meglio nemmeno con la chiromanzia: nonostante la lettura della mano sia di antichissima tradizione, abbia attraversato i secoli e sia ancora oggi preferibile alla lettura di parecchi dei libri in classifica o di uno di quei manuali di self help che si trovano negli autogrill, le uniche conclusioni a cui i chiromanti sono arrivati nel corso della Storia è che l’igiene delle mani non è mai sufficiente né così diffusa. Il più famoso lettore di mani, l’induista Maharishi Valmiki, si diceva riuscisse a leggere il futuro persino nelle mani in tasca; ma il suo mito è stato profondamente ridimensionato dopo la recente scoperta che non sapeva distinguere la mano destra da quella sinistra, ed entrambe dai piedi. Oggi, se uno tende la propria mano non è per farsela leggere, ma per farsi fare le unghie. 

Molto meglio la lettura delle carte: i tarocchi hanno da sempre offerto un punto di vista interessante sul futuro di molti individui. Il problema è che esse creano dipendenza, le persone finiscono schiave delle carte e difficilmente riescono a prendere una qualsiasi decisione senza prima averle consultate, persino per scegliere se alzarsi dal letto o restare a poltrire ancora cinque minuti. Il caso più tragico fu quello di Orazio N., notaio romano che nei primi anni 90 volle conoscere il proprio futuro ma confuse il mazzo dei tarocchi con quello de Il Mercante in Fiera: gli uscirono il Lattante, la Pagoda e la Spagnola, e ancora oggi non si hanno più sue notizie. 

Senz’altro da evitare la premonizione tramite sfera di cristallo: non solo le profezie si vedono in bassa definizione, ma spesso l’audio è fuori sinc e non sono disponibili i sottotitoli. Inoltre sono oggetti fragilissimi: basta una corrente d’aria o una pallonata che quelle cascano per terra e si rompono in mille pezzi, e da quel momento nel tuo futuro sarà facile prevedere che ci saranno schegge di cristallo nel calcagno ogni volta che andrai in giro per casa scalzo. 

L’unico modo che sembra nel tempo aver dato valide indicazioni sul futuro, se non effettive profezie, o quantomeno qualche numero vincente, sono stati i sogni premonitori. Ma come riuscire a farne uno? Cosa bisogna aver mangiato prima? Meglio una cena leggera o una ad alto tasso glicemico? Di sicuro la prima causa di un sogno premonitore è dormire. Ma chi ci riesce più? Siamo tutti insonni o con il sonno leggero, se ci affidiamo ai sogni non arriveremo mai a prevedere nulla se non il nostro esaurimento nervoso. 

Sono dunque giunto alla conclusione che attualmente gli unici dotati di qualche forma di chiaroveggenza sono gli ansiosi. L’ansia infatti è anticipatoria: prevede scenari, molti dei quali ruotano attorno a un disastro aereo o a una fuga di gas. Gli ansiosi avevano previsto tutto: la crisi dei mutui sub-prime, la pandemia da Coronavirus, il ritorno della guerra in Europa. Avevano previsto anche una pioggia di meteoriti, il crollo di tutte le Borse e l’inabissamento di tutte le terre emerse; ma il fatto che non abbiano avuto ragione non significa che non ce l’avranno, per giunta a breve -di questo passo prevedo entro le prossime due settimane: sì, faccio coming out, sono un ansioso anche io! Viviamo tempi ansiogeni, per non dire concretamente spaventosi: noi ansiosi siamo gli unici a cogliere lo spirito del tempo, e di conseguenza a fare previsioni sul lungo periodo – diciamo medio: non pensiamo che il mondo esisterà ancora a lungo. E se poi le nostre previsioni non dovessero avverarsi, tanto meglio: sarà una bella sorpresa. (Sì perché, non so se si è capito, la mia ansia non prevede nulla di buono per il nuovo anno).

A tutte le aziende interessate a comprendere andamenti e tendenze globali, a gestire i rischi e a prevedere scenari, non saprei consigliare miglior futurologo di un ansioso, per la precisione di mia madre. Mia madre prevede tutto: di solito la mia morte, quasi sempre violenta; ma anche in tema di sicurezza, economia e sanità è in grado di avere visioni molto nitide di cosa – tragicamente – accadrà.

Ecco, ora che con pazienza siete arrivati fin qui ho deciso di ricompensarvi con un oroscopo ansioso, frutto dell’attento studio degli astri da parte di mia madre nelle sue lunghe notti insonni. Eccovi dunque il vostro 2025, secondo la mia genitrice:

Ariete: Copriti che ti ammali.

Toro: Vai piano.

Gemelli: Fai uno squillo quando arrivi.

Cancro: Di nome e di fatto.

Leone: Ricordati, non ci sarai per sempre.

Vergine: Non fare il bagno prima di tre ore dopo mangiato. E anche dopo le tre ore, non andare al largo, non ti allontanare, attento agli squali.

Bilancia: Chiudi il gas, chiudi casa, chiuditi dentro.

Scorpione: Non aprire la porta agli sconosciuti.

Sagittario: Attento!

Capricorno: Fai controllare i nei.

Acquario: Tieniti stretto il tuo senso di colpa, è tutto ciò che hai.

Pesci: Sdraiati in una stanza buia. Chiudi gli occhi. Trattieni il fiato. Ecco cosa si prova. Ora abituati.

Saverio Raimondo

Saverio Raimondo è uno stand-up comedian e autore umoristico e satirico. È attivo in tv, radio e live. Scrive per «Il Foglio» e «Robinson». Ha pubblicato tre libri, uno special su Netflix e un comedy album su Spotify.

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