Tag: cinema
Diario di una fumatrice impenitente
In un mondo sempre più salutista, una scrittrice riflette sul suo amato vizio.
Francesco Lanza, maestro di mimi
Il mimo è un antico genere letterario e Francesco Lanza uno dei suoi maestri.
La maledizione di Ratatouille
Cosa succede quando la cucina d'avanguardia diventa nostalgica?
“Civil War” è un film sulla guerra e sulle immagini ma nessuna delle due è raccontata bene
Alex Garland delude: i suoi personaggi sono macchiette e mancano analisi sulla politica, la violenza, le immagini e il presente.
Intervista a Johma Nohmi
Le bambole sono oggetti ambigui e perturbanti: per questo, forse, attirano da sempre gli artisti.
Un altro cinema è possibile? Gael García Bernal incontra Matteo De Giuli
Tra cinema indipendente e produzione hollywoodiane, Gael García Bernal e l’arte di inventarsi una carriera in Messico.
Gli Oscar non li vincono i film più belli
Pubbliche relazioni, autopromozione spietata, buoni sentimenti, messaggi politici, attenzione nei confronti di minoranze di ogni tipo: per vincere i premi Oscar la qualità dei film non sembra essere la cosa più importante. Cos’è cambiato? A pochi giorni dalla serata di premiazione, una riflessione sull’industria cinematografica americana, che oggi cerca di rimanere rilevante e al passo coi tempi.
In difesa del bad trip
Negli ultimi tempi la riscoperta dei benefici di LSD e funghi allucinogeni, anche in campo medico, ha portato a parlare di "rinascimento psichedelico". Facendo troppo spesso dimenticare l'ambiguità di queste sostanze, che producono visioni e stati alterati dove divino e demoniaco sono inseparabili. Ma, in fondo, è proprio il loro lato oscuro a renderle interessanti, come dimostrano decine di libri, film e opere d'arte.
Ne “La zona di interesse” l’Olocausto è un rumore insopportabile
L’Olocausto è l’evento che più di ogni altro ha denunciato i limiti del linguaggio. L’ultimo film di Jonathan Glazer prova una nuova via per raccontarlo: non mostra la vita dentro al campo di sterminio di Auschwitz ma quella placida e ordinaria del comandante del campo e della sua famiglia, nel giardino accanto. Il film è ambizioso, ha molti meriti, ma c’è anche troppo autocompiacimento e un po’ di kitsch, soprattutto quando cerca di dare un suono alla soluzione finale.
Nel wrestling è tutto finto, tranne il dolore di chi combatte
L’epoca d’oro del wrestling ci parla di un mondo bizzarro e lontanissimo: dinastie familiari, lottatori che interpretano guardie naziste, infortuni brutali e protesi. A quel tempo risale la storia dei fratelli Von Erich, straordinari atleti che hanno fatto la fortuna di questo sport e che sono tutti andati incontro a un destino tragico e incredibile.